22/08/14

Autore, se vuoi cavalcare l'onda almeno impara a surfare

Concludiamo questa seconda settimana di riposo intellettuale con un libro che di impegnativo non ha davvero nulla e che una volta letto, ahimè, vi chiederete perché ve lo siete portati in valigia, quando avreste tranquillamente potuto leggere un altro libro.

Procediamo però con ordine perché, anche se il libro non merita di essere letto, ha il diritto di essere recensito con un minimo di criterio. Il libro si intitola 90 giorni di tentazione e l'autrice è Lucinda Carrington. Come potete intuire dal titolo, il romanzo è uscito sulla scia della famosa quanto discussa e chiacchierata trilogia delle 50 sfumature. Scia che ha regalato diversi libri che sarebbe stato meglio rimanessero nell'oblio e davvero pochissime perle degne di essere lette. 90 giorni di tentazione è uno di quei libri che sarebbe stato meglio rimanessero nell'oblio, dimenticati su uno scaffale a guardare il mondo attraverso lo strato di polvere che lo ricopriva.
90 giorni di tentazione
90 giorni di
tentazione

Genevieve Loften è una donna di successo, intraprendente e sicura di sé che lavora per un'agenzia pubblicitaria di Londra. Genevieve è pronta a tutto per accaparrarsi l'importante contratto pubblicitario con l'affascinante quanto arrogante James Sinclair. Pronta a tutto certo, ma certo non si aspettava che Sinclair le proponesse uno strano accordo: 90 giorni in cui lei dovrà esaudire ogni suo desiderio, in cambio James firmerà il contratto con l'agenzia pubblicitaria.

La trama, come potete aver intuito, non è esattamente originale e innovativa. Sempre lì si gira: le situazioni, le scene, il finale... qualche variante, ma il risultato è sempre lo stesso, un trama che è solo un esile filo dove l'autrice ha semplicemente infilato a forze una manciata di scene erotiche.

Non c'è profondità, non c'è spessore, calore o analisi né dei personaggi né delle vicende. Certo, la scrittura è scorrevole e di facile lettura, certo è ben descritto, ma non bastano questi esigui elementi a fare di un romanzo un buon romanzo.

L'impressione che questo romanzo da è quello di essere stato scritto in fretta e furia tanto per cavalcare l'onda editoriale alzata dalla colorata trilogia, non c'è davvero peggior sensazione per un lettore che sentirsi preso in giro dall'editoria in questo modo. Se proprio si vuole cavalcare l'onda almeno che lo si faccia bene.

Le premesse e i personaggi erano buoni, ma si sono persi in un arido deserto narrativo dalla quale non sono stati in grado di emerge e staccarsi dalla sensazione di essere solo personaggi di cellulosa.

Solitamente metto una foto dell'autore/autrice del libro che recensisco, per qualche ragione a me ignota, non ho trovato alcuna foto dell'autrice... che non abbia mai voluto metterci la faccia per il libro che ha scritto?

(Le immagini presenti in questo blog sono state prese da internet)
Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.