25/09/14

IL TANTRA BUDDHISTA | LE TRE VIE

......vibrazione generata dalla Madre (matrka): l'insieme delle lettere a partire dalle vocali.[Qui]


La letteratura tantrica fu esposta da Avalon come culto della Dea che è potere e pura coscienza(cit) , anteriore alla manifestazione dell'universo, alla dualità di conoscente e conosciuto, abbastanza simile alla coscienza che si può avere risvegliandosi con un vago ricordo della gioia goduta nel sonno, coesistenza del puro essere (sattva), della coscienza primordiale e della beatitudine, quando si può dire, secondo Il Visvasàratantra «Chi sta qui sta anche altrove. Chi non è qui non è in nessun luogo ». Per arrivarci bisogna aver infranto le restrizioni (pasa): pietà, ignoranza, vergogna, famiglia, moralità, casta, come le elenca il Kulàrnavatantra: Finché Kundalini è addormentata avvolta al coccige, si è perfettamente svegli. Quando si sia ridestata, la nostra coscienza è trasfusa nella luce e di fronte agli inganni, alle illusioni del mondo si resta del tutto assopiti.

Mercé i riti si attribuisce alla Dea, all'assoluta potenza, il cuore come seggio, il pensiero come dono, l'inquietudine come danza. Questi riti non sono solamente documentati dai testi, ma anche da certa architettura, come quella dei templi circolari dedicati alle 64 (8 x 8) yogini, emanazioni di Durgà, le signore della vegetazione e del destino umano, che si possono incarnare nell'adepta dei riti tantrici. In questi templi, sia a Hiràpur che a Rànipur-j harial, nell'Orissa, le 64 statue di yogini sono disposte sul circuito delle pareti in direzione dello Siva centrale. Secondo Heinrich von Stietenkron esse rappresentano le passioni e il loro intreccio con il calendario lunare, mentre Siva è l'emblema del sole. Contemplando l'iconologia dell'arte indù, quante volte, via via che se ne svelano gli equilibri interni, ci si trova nel cuore del Tantra!

IL TANTRA BUDDHISTA 
 Fin qui si è presentato il Tantra come eresia induista, terza fra le vie alla liberazione. Il buddhismo lo condannò quanto l'induismo ortodosso ma ne fu altresì compenetrato e lo assunse come dottrina maggiore nella massima sua università a Nàlandà, dotata dai Gupta d'una vastissima biblioteca. Si generò così il vajrayana, la via del forte e duro, dello scoppio, che conduce a conoscere la vacuità del reale, rimasta a tutt'oggi intatta in Tibet, nel Nepal e a Bali a fianco dell'induismo.

Tre missionari tantrici dall'India raggiunsero il tempio a forma di mandala a Famen nello Shaanxi di dove, dopo cent'anni di nascondimento, il Tantra si diffuse nella Cina dei Tang. Ci vissero le scuole tantriche Zhenyanzong, Jushezong, Chengshizong, ma nessuna riuscì a impiantarsi. La straordinaria civiltà tantrica indiana fu spezzata con stragi e incendi dall'invasione islamica del 1200.

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