31/10/14

"La rugiada delle luci è la tua rugiada" | L'Alchimia

............. Signor Filosofo, se lo sai lo puoi fare, se non lo sai, non lo puoi fare ...» [Qui]

I SIMBOLI DEGLI ELEMENTI
Abbiamo già esaminato il ruolo fondamentale dei quattro elementi nell'alchimia e le qualità che vengono a loro associate. La loro funzione specifica nell'alchimia, ad ogni modo, anche se spesso è oscura e misteriosa, si riconnette ad immagini ed associazioni di idee assai interessanti. Le idee più importanti riguardanti la terra sono state considerate nella sezione sulla Materia Prima, ma la terra può essere rappresentata anche da figure come il cervo e l'unicorno. I pesci sono creature dell'acqua, gli uccelli dell'aria e le salamandre del fuoco. In alchimia il fuoco è più che altro una forza esterna; l'alchimista sistema la sua fornace in modo molto scrupoloso e deve usare il giusto grado di calore per i diversi stadi dell'operazione. Il calore spesso deve essere moderato, simile a quello di una gallina che cova le sue uova. Il periodo di gestazione, dopo che il «seme» della Pietra è stato generato e rimane nell'alambicco ermeticamente sigillato fino al tempo prestabilito, è supportato dal calore del fuoco utilizzato. Spesso si fa cenno al fatto che una sostanza che subisce una trasformazione deve cedere il suo fuoco segreto, che aiuterà la Pietra a ricevere il suo potere detìnitivo. La salamandra deve essere estratta dalla sua caverna:

«[La Salamandra] è catturata e perforata
Così che muore e cede la sua vita con il suo sangue.
Ma anche questo accade per il suo bene:
Dal suo sangue essa riceve la vita immortale,
E allora la morte non ha più potere su di essa»."
L'acqua è strettamente associata a Mercurio. È il solvente universale e può anche servire a far acquistare alla sostanza il colore giusto durante i vari stadi della lavorazione: nero, bianco, giallo o rosso. Abbiamo già visto come il colore fosse considerato una specie di spirito, dotato di proprietà e di poteri particolari. Tutti gli elementi erano ritenuti in possesso di una forma superiore, alquanto differente da quella della normale acqua, aria, fuoco e terra. Sono probabilmente queste forme che ci sono note come «il nostro fuoco» e «la nostra acqua». «La nostra acqua Pontica e Cattolica ... è dolce, bella, chiara, limpida e più splendente dell'oro, dell'argento, dei carbonchi o dei diamanti »; «la nostra acqua è tale che non bagna le mani; è un'acqua celeste, e pure non è acqua di pioggia»; «la nostra acqua è serena, cristallina, pura e bella». Un tipo di acqua che nei testi alchirnistici riveste particolare importanza è la rugiada.

Una famosa tavola contenuta nel Mutus Liber (1667) mostra due alchimisti, un maschio e una femmina, che cercano di strizzare in una coppa della rugiada che hanno raccolto esponendo delle ampie lenzuola all'aria. La rugiada potrebbe essere impiegata per inumidire la Materia alchimistica, per bagnarla o per alimentarla .. Cosa rende dunque la rugiada tanto speciale? In proposito ci sono due scuole di pensiero. Alcuni alchimisti come Armand Barbault, alchimista francese del XX secolo, credono che la rugiada sia permeata dell'elemento vitale delle piante, dalle quali la si raccoglie; essa dunque immette nella Materia un «fuoco verde», un alimento che le arricchisce. Altri ritengono che la rugiada discenda dall'atmosfera, un tramite mistico, il ricettacolo di tutti gli influssi celesti. Nello Zohar (una collezione di scritti cabalistici di età medievale) la rugiada viene citata come attributo sacro:
«v.47 - E sta scritto, Isaia XXVI. 19: "La rugiada delle luci è la tua rugiada". Delle luci, cioè dallo splendore dell'Antico.
«48 - E da quella rugiada sono nutriti i santi del cielo.
«49 - E questa è quella manna che è preparata per il giusto nel mondo futuro.
«50- E quella rugiada stilla sul suolo degli alberi di mele sacri ...
«51 - E l'aspetto di questa rugiada è bianco, come il colore del cristallo, il quale raduna in sé tutti i colori» .

Emblema dell'elemento dell'aria sono gli uccelli, che nei testi alchimisti ci compaiono in forme diverse. Si potrebbe dedicare un libro intero solo al simbolismo dei differenti uccelli nell'alchimia.
Una figura di corvo o cornacchia è il simbolo della nigredo, o putrefazione della Materia Prima.

Un uccello bianco, come il cigno o la colomba, può essere posto in relazione con la prima volta che si è liberata l' «anima» della materia; le polarità di quest'ultima sono appunto il nero del corvo e il bianco dell'uccello più elevato.

Il pavone ha la qualità di messaggero, perché la comparsa della Coda del Pavone, lo spettacolo magnifico di colori iridescenti nell'alambicco, avverte l'alchimista che la sua opera ha innescato il processo di trasformazione e che questo è in corso.

Il pellicano è connesso alla leggenda secondo la quale questo uccello nutre i suoi piccoli con il sangue del suo seno, il che simboleggia il fatto che la materia prima contiene in sé tutto ciò che è necessario alla trasformazione e al perfezionamento, inclusa la sua stessa alimentazione; questo concetto è molto simile a quello dell' «acqua» segreta, che viene estratta dalla sostanza e poi le viene nuovamente somministrata per aiutarla a crescere.

L'aquila è in stretto rapporto con Mercurio; due aquile in combattimento si riferiscono alla battaglia interna che ha luogo nelle fasi iniziali per sciogliere i legami che tengono uniti gli elementi. L'aquila posta in alto o sospesa a mezz'aria è Mercurio nel suo stadio sublime, simbolo di ispirazione; spesso indica anche il completamento dell'opera.
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