10/11/14

Padre della Luce ai Figli ed Eredi della conoscenza | L'Alchimia

.......................una parrucca che nuscii a porre in salvo la pelle ...»[Qui]

ISTRUZIONE E INSEGNAMENTO

Nel trattato si danno alcuni cortesi consigli al novizio alchimista nel modo seguente:
«In primo luogo, lasciategli continuare le operazioni. in grande segretezza di modo che nessuna persona sprezzante o triviale possa venirlo a sapere; nulla infatti scoraggia di più il principiante del dileggio, dei consigli ben intenzionati e delle beffe di sciocchi estranei. Inoltre, se non ha successo, la segretezza lo preservera dall'essere denso mentre in caso di successo sarà in grado di scampare alla pcrsecuzione di tiranni avidi. In secondo luogo, chi riesce nello studio di quest'Arte, dovrebbe essere perseverante, operoso, dotto, cortese, di buon carattere, uno studente zelante, mai scoraggiato né indolente; può lavorare in cooperazione con un amico, non di più, ma dovrebbe essere capace di mantenere indipendenza di giudizio; e necessario che abbia anche un piccolo capitale per procurarsi gli strumenti necessari ecc. e di provvedersi di cibo e vestiti, mentre segue questo studio così che la sua mente non venga distratta da preoccupazioni e ansie. Soprattutto, fate che sia onesto, timorato di Dio, dedito alla preghiera e santo. Così dotato, dovrebbe studiare la Natura, leggere i libri dei veri Savi, che non sono né impostori né ciarlatani gelosi e studiarli giorno e notte ...».

Molti aspiranti alchimisti cercarono di apprendere i segreti della disciplina da libri e manoscritti a loro disposizione. Questi potevano indurre in uno stato frenetico oscillante fra la speranza e lo scoraggiamento, man mano che si procedeva nello studio delle opere e poi essere messo da parte con l'enigma tuttora irrisolto. C'era una convenzione negli scritti di alchimia per cui ogni autore accennava al fatto che mai prima nessun'opera era stata così ardita, esplicita, così pronta a svelare segreti cui si è tanto afIezionati. A questo in genere seguiva una condanna di tutte le maledette falsità che erano state fatte passare per verità alchimistiche in altri libri:
«Quando ho considerato mentalmente il gran numero di libri ingannevoli e di presunte "ricette" alchimistiche, che sono state messe in circolazione da impostori senza scrupoli, anche se non contengono una scintilla di verità - come possono ancora così tante persone essere state ed essere quotidianamente tratte in inganno da questi? - mi è venuto in mente che non potevo fare cosa migliore che comunicare il Talento che mi è stato affidato dal Padre della Luce ai Figli ed Eredi della conoscenza».
Spesso il lettore è allettato da promesse di rivelazioni sincere. Ma non è mai il momento giusto perché ciò si verifichi; l'autore scivola in un 'apologia, per scusarsi di non poter procedere oltre, ma indica anche di aver già detto più di quanto gli fosse consentito. «Ma se il completamento è nascosto non fate che il figlio dell'apprendimento si meravigli. Perché non glielo abbiamo nascosto, ma gliela abbiamo consegnato in modo tale, poiché deve necessariamente essere tenuto nascosto dal male e dall'ingiustizia, e gli stolti non possono discemerlo», Il messaggio dei testi scritti sembra essere questo: lasciate comprendere a quelli che già capiscono il mio messaggio; lasciate che gli ignoranti rimangano tali. Sebbene alcuni studenti sostengano di essere diventati padroni della pratica alchimistica attraverso i libri, la maggior parte delle persone aveva bisogno di un contatto più diretto che non sia quello della tradizione. Gli alchimisti pongono con grande insistenza l'accento sul fatto che se il mistero non viene rivelato per via diretta da un sogno o da una visione, allora deve provenire da «Maestri viventi».

Thomas Norton ci dice che «deve essere insegnato a voce» e che neppure i propri figli hanno il diritto di apprenderlo. Egli stesso ci dice che il suo maestro (George Ripley) mise in vario modo alla prova la sua fedeltà, per esempio chiedendogli di cavalcare per un centinaio di miglia in ogni direzione per passare un periodo di studio di quaranta giorni con il suo maestro. Un altro ammonimento rivolto agli studenti è quello di non sprecare i propri soldi per farsi addestrare dal primo imbroglione che pretende di essere un alchimista con anni di esperienza. Solo coloro che non sanno, parlano liberamente. Se ti vengono offerti degli ammaestramenti:
«Non gettare i tuoi soldi al vento,
Non dare credito ad ogni parola;
Ma prima esamina, tasta e assaggia;
E quando hai provato, dagli confidenza,
E sta' sempre in guardia da grosse spese ....
Una cosa, un vetro, una fornace e mente più,
Attieniti a questo principio se ti prende,
E se non lo fa, allora lascialo andare ...».

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