17/04/15

La Buona e Vecchia Investigazione per un Thriller Amaro

Una trama dalla tinte cupe e un mondo crudele è quello in cui ci cala l'autore di oggi, per un thriller vecchio stile, dove tutto punta sull'investigazione vecchio stile. Il romanzo di cui vi parlo oggi è "Cadaveri senza volto" di Hubert Corbin.

La Trama

Nella discarica della calda e solare California, viene ritrovata una testa umana sfigurata e irriconoscibile. La polizia non ha alcun modo per risalire all'identità della vittima o del suo assassino, così il tenente Frank Folkerson, responsabile della sezione omicidi e capo della squadra che si occupa del caso, decide di rivolgersi al suo vecchio amico Marcus, patologo in pensione. L'esperienza e la professionalità di Marcus permettono alla polizia di dare finalmente il via alle indagini, ma è l'indizio che Marcus tiene per sé ad essere quello decisivo.

La recensione

Un thriller in piena regola, che punta sulla buona vecchia investigazione, con
"Cadaveri senza volto" di Hubert Corbin
"Cadaveri senza volto"
Marcus e Frank che, seguendo indizi, tracce e intuizioni, giungono a scoprire il responsabile quello che si scoprirà essere un efferato assassino.

Tinte cupe e un mondo quanto mai crudele e spietato nella sua straordinaria realtà. Personaggi definiti e delineati, ciascuno con le proprie caratteristiche, peculiarità e fantasmi a tormentare i loro giorni.

La narrazione si sposta equamente tra Frank, Marcus, il misterioso assassino e gli altri personaggi che, se da principio sembrano messi lì in modo slegato, si scoprono poi essere ingranaggi dell'intera trama. In prima battuta si è pensati a credere che il protagonista di questo thriller sia il dottor Marcus, con il progredire della storia però questa percezione cambia, spostando finalmente l'attenzione su Frank, il tenace e allo stesso tempo umano poliziotto che all'inizio del romanzo era apparso come semplice comparsa.

Le premesse sono buone, la trama avvincente e ricca di colpi di scena, eppure c'è qualcosa che non va in questo romanzo, qualcosa che stona e che non la fa mai decollare fino in fondo e quanto meriterebbe.

Forse sono i personaggi, che sebbene siano delineati egregiamente, appaiono poco concreti, poco coinvolgenti, poco comprensibili al lettore. Forse è l'indagine che finisce in una base militare in modo apparentemente slegato dalla storia e che appare di ben poca importanza anche se permette di scoprire l'assassino. Forse è la figura stessa dell'assassino ad apparire incomprensibile, così come il reale movente che lo anima e che lo spinge ad agire in quel determinato modo.

Le ragioni possono essere tutte queste oppure nessuna di esse, eppure c'è qualcosa che non va in questo romanzo che resta comunque un buon romanzo ben scritto e ben gestito.

Un vero peccato davvero, perché in altre circostanze avrei promosso questo romanzo a pieni voti.
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