26/10/14

La storia e i simboli dell'Alchimia

............... e anche le loro facce brillavano come la luce ...»[Qui]

DALL'ISLAM ALL'EUROPA MEDIEVALE
Gli Arabi ricevettero l'alchimia dai Greci e dagli Egizi per poi ritrasmetterla a loro volta all'Europa. A partire dal Vll secolo, gli Arabi consacrarono gran parte del proprio tempo e dei loro studi non solo all'alchimia, ma anche alla matematica, all'astronomia e all'astrologia. La nascita della nuova religione, l'Islam, fondata dal profeta Maometto, diede grande carica alle tribù arabe, che furono in questo modo aiutate a consolidare la propria identità. Gli Arabi portarono il loro impero islamico ad espandersi in Spagna nell'VIII secolo e questo, sebbene abbia causato anche molte lotte, agevolò il passaggio della cultura e delle idee della civiltà araba nel resto d'Europa. Gli Arabi tradussero dal greco molte antiche opere di alchimia; certi testi greci ci sono giunti, anzi, solo tramite la versione araba, rendendo così molto difficile agli studiosi la datazione e la determinazione del materiale originale.

I più famosi alchimisti arabi a noi noti sono Khalid ibn Yazid (m.704), Abu Musa Jabir (ca. 760) e Al-Rhazi (n. 864). Khalid fu un principe, che visse a Damasco e che si diceva fosse stato il primo musulmano ad interessarsi di alchimia e ad esserne stato iniziato ai segreti per opera di un eremita cristiano di nome Morienus. Jabir, noto spesso anche come Geber, fu venerato dai successivi alchimisti europei più di qualsiasi altro scrittore arabo; è probabile che una scuola, o tradizione, di Geber portò avanti il suo lavoro, dando il suo nome anche a testi tardivi. Geber visse nell'VIII secolo; era membro di una tribù dell'Arabia meridionale, proveniente dalla Persia a causa di sommovimenti politici. Pare che avesse studiato con alcuni importanti capi religiosi dell'epoca e che fosse divenuto un Sufi, membro di quella setta mistica: che fiorì all'interno dell'Islam. Oltre all'alchimia studiò medicina, arte della guerra e musica, e sappiamo che fu molto stimato a corte per la sua attività di studioso. Delle sue idee, quelle che ebbero un influsso maggiore furono probabilmente quelle che modificarono la teoria aristotelica degli elementi.

Geber introdusse nell'alchimia parte della numerologia propria degli Arabi. Egli elaborò vari e complicati sistemi per calcolare le quantità esatte di sostanze e di materiali da impiegare nel procedimento alchimistico. Cercò di trovare il perfetto equilibrio fra sostanze ed elementi e nella sua opera si approssimò, più di qualsiasi altro alchimista contemporaneo o posteriore, al moderno principio della equazione chimica. Alcuni dei metodi alchimistici da lui descritti sono così complessi e tortuosi che il suo nome ha generato il termine «geberico». Una leggenda racconta che circa duecento anni dopo la sua morte, nel corso della demolizione di alcune case, venne scoperto il suo laboratorio a Kufa, che fu portato alla luce unitamente ad un mortaio d'oro, pesante più di dodici chili!

Al-Rhazi, conosciuto anche con il nome di Rhases, nacque intorno al1'864 e trascorse la maggior parte della sua vita a Ray, vicino a Teheran, lavorando per alterni periodi anche a Baghdad. Viene ricordato come uomo di grande scienza, specializzato in medicina ed alchimia, ma è noto anche per la sua filosofia e per la sua abilità come musicista. I suoi scritti sulla medicina resistettero alla prova del tempo fino al XVI-XVII secolo; quando era ancora in vita fu circondato da molti giovani studenti ed eruditi che venivano a fargli visita, a cui impartiva i suoi insegnamenti. E.J. Holmyard cita la seguente descrizione della sua vita da insegnante:
"Uno dei suoi biografi ha tracciato uno schizzo di Rhazi da vecchio, seduto sul pavimento del cortile dell'ospedale circondato dai suoi discepoli. Gli studenti del corso avanzato stavano seduti nel cerchio più  vicino a lui in cerchi concentrici esterni sedevano quelli che si potrebbero chiamare del primo e del secondo anno. Rhazi, che era la fonte della saggezza, stava al centro, dava gli insegnamenti a quelli della cerchia più vicina a lui, che poi passavano le informazioni, convenientemente semplificate, agli studenti con minore esperienza". 
Le sue opere furono largamente apprezzate dagli alchimisti europei, anche se Rhazi si occupò principalmente di chimica applicata, e oprattutto della classificazione delle sostanze e della messa a punto di tecniche di laboratorio.


Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.