19/08/14

Visione del sè separato | JINARAJADASA

......................mancando di volontà per dirigere la sua evoluzione, egli agisce come il corpo comanda[qui]

VISIONE DEL SÉ SEPARATO 
Da tutto ciò deriva che i primi stadi dell'Anima e la sua visione della vita, mentre ascende, è quella del sé separato. «Mio, non tuo», rappresenta il principio della sua azione. Le brame lo dominano e la sete di sensazioni lo spinge; ed egli non bada se è ingiusto e crudele verso gli altri, mentre vive i suoi giorni e le sue notti di egoismo. Sembra avere una volontà tenace, poiché è in grado di schiantare il più debole, ma in realtà è del tutto privo di volontà, poiché non è che un trastullo dell'eredità animale, che non è ancora in grado di controllare.

Non ha maggiore libera volontà di quella della ruota da mulino che gira, spinta dalla corrente del fiume. Egli è soltanto un trastullo della volontà di vivere che, per suo mezzo, compie uno scopo che non è il suo. Quando però riconosciamo che ognuna di queste anime è immortale e che il suo futuro «è quello di una cosa di cui il crescere nello splendere non ha limiti», incominceremo a comprendere perché, in questo primo stadio, l'egoismo ha una parte tanto importante nella vita; per il fatto cioè che, nelle fasi successive, egli deve essere capace di stare solidamente sulla base di una coerente individualità.

Ora però giunge il tempo per lui di sviluppare l'iniziativa e la potenza; è pronto a vendicarsi, ma con ciò il germe della pronta decisione viene seminato è dominatore e crudele, ma con ciò viene seminato il germe dell'iniziativa intelligente, che deriva dall' astuzia animale che ancora dimostra. Ogni male, da lui operato nel passato, deve essere pagato con laboriosi servigi a favore delle sue vittime tuttavia, il male che opera in questa fase e minore per quantità e per forza, rispetto a quello che può fare nelle fasi successive, quando l'intelligenza è più acuta e l'emozione più potente. In un certo periodo dell'umana evoluzione, l'egoismo stesso ha la sua importanza nell'economia delle cose, poiché pure l'egoismo costituisce una forza necessaria per costruire le fortezze del cielo.

Le anime, che sono egoiste unicamente a causa della loro gioventù, in essenza sono però divine. In esse non c'è alcun male, poiché i loro vizi non sono che assenza di virtù; il loro male è quindi nullo, cioè un silenzio che comprende la presenza del suono. Una vita dopo l'altra, queste anime ritornano a nascere, ora quali uomini ed ora quali donne; vivono una vita di egoismo e quindi muoiono, e scarsi mutamenti nel loro carattere si possono notare in tale periodo. Ben presto, però, un sentimento di insoddisfazione opprime la loro vita. La mente è ancora troppo fiacca per comprendere che l'uomo «non vive di solo pane». L'individuo permane stabile sulla base creata dal suo egoismo. Ora però viene per lui il momento di incominciare il travaglio del superamento di sé e con ciò s'incomincia ad aprire davanti agli occhi della sua anima la visione della fase successiva. Secondo il tipo dell'anima, questa visione sarà quella della Mente o delle Emozioni.

Ci sono nella vita due tipi principali di anime, quelle in cui l'intelligenza controlla le emozioni e quelle in cui le emozioni dominano la mente. Un tipo non è più elevato dell'altro; entrambi sono fasi per cui si passa nello sviluppo delle facoltà più elevate, per raggiungere l'intuizione. La visione della terza fase è, appunto, quella dell' intuizione; a questa però le anime pervengono sia tramite l'intelletto, sia tramite l'emozione. Esaminiamo dapprima quelle anime la cui l'Evoluzione avviene tramite l'intelletto.
Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.