21/09/14

Per ridestare Kundalini è necessaria la « grazia del maestro» | LE TRE VIE

.......« cerchia di dove si lanciano maledizioni ».[Qui]

Per ridestare Kundalini è necessaria la « grazia del maestro» e la « rottura dei nodi»: delle girandole di energia disposte a tappe sulla spina. Il tallone sinistro andrà posto sotto l'ano e si dovrà stendere la gamba destra stringendosi l'alluce, in quella che si denomina la grande posizione (mahamudra). Il trattato impartisce l'arte di assumere un aspetto cadaverico e di tagliare a poco a poco il frenulo sotto la lingua, in modo che questa possa spingersi in alto fino allo spazio tra le sopracciglia (khecari mudra), e, ritorta indietro, blocchi naso, faringe e trachea (akasacakra): così saranno superati il destino e la temporalità e si riuscirà a rovesciare il getto di sperma nella propria uretra. La lingua, serrando le tre aperture della gola, si dice che «mangi la vacca» e la discesa dall'alto del nettare, che così avviene, si denomina « bevuta di vino ».

Le posizioni di questo yoga sono ottantaquattro. Si può rammentare il kùrmàsana, in cui ci si siede sui piedi incrociati, e il padmàsana, coi piedi che poggiano sulle cosce mentre le mani stanno abbandonate nel grembo e il mento cade sul petto; così accoccolati si spinge in basso l'aria del petto (prana), serrando la gola, mentre si contrae lo sfintere anale spingendo l'aria dell'intestino contro Kundalini.

Altra posizione: ci si concentra sull'interno del corpo respirando alternamente attraverso la narice sinistra, che simboleggia luna e sperma, e attraverso la destra, sole e sangue mestruale, quindi si trattiene il respiro (kumbhaka) tremando e sudando finché il fiato (prana) giunga al sommo della testa. Si fanno anche roteare le viscere e lo stomaco per forzare i tre nodi del canale al centro della spina dorsale (susumna), dopo di che si può eseguire il layayoga o yoga del dissolvimento, grazie al quale si dimentica ogni sensazione. A questo punto si è pronti alla sambhavi mudrà, con cui si raccoglie l'attenzione su ogni cakra o centro di rotazione sottile del corpo, fissando intensamente un oggetto sì da agevolare una lieve ipnosi.

Allora è giunto il momento di percepìre ogni cosa come manifestazione di Siva al di là del contrasto fra vuoto e pieno, di scorgere la luce primordiale e di ascoltare i suoni segreti del corpo fino a quello finissimo che somiglia al flauto e alla vina o liuto. Il trattato disserta anche di vajroli, lo sviluppo della capacità assorbente dell'uretra, che giunge a ritrarre lo sperma emesso; sahajoli, la stessa facoltà, che raccoglie le secrezioni femminili; amaroli, l'abitudine di bere la propria urina e di usarla per lavacri nasali. Una decina d'anni fa ci fu una rinascenza di amaroli nell'India, con la pubblicazione di trattatelli sulla tecnica e dichiarazioni a suo favore di politici eminenti. Del resto nel buddhismo i monaci si curavano con l'ammoniaca dell'urina di mucca, spiega il Cattàri Sutta.

La Hathayogapradipika loda il capo della setta dei « protettori » o nàtha, che soggiogava i serpenti e i cui seguaci ricevevano l'iniziazione da una tigre (nella letteratura, ruithà equivale a donna), viaggiando fuor del corpo dopo aver pigiato i talloni sull'ano. Molte scuole bengalesi denominate natha coltivavano l'ideale dello yogin che diventa una montagna immutevole e pratica l'alchimia, unendo sole e luna, i due soffi contrari del corpo, il cibo che dal sole proviene e al sole risale dentro al mangiatore, che ne dipende come la luna dal sole: vulva e fallo, Sakti e Siva. L'influsso del ruitha si protrae in sette di fuoricasta del Ràjasthan, dove uomini e donne si radunano in cerchio a cospetto d'un diagramma della Dea (sriyantra). Le donne gettano in un bacile di terracotta (kunda) i loro corsetti e si tira fuori a caso quello della prima che andrà a unirsi con un adepto dietro una cortina.

Tanto meglio se la donna ha i mestrui o se capita un incesto. Alla fine la donna riceve in mano il seme « gioiello », che va a deporre nel bacile. Così faranno via via le varie coppie. Tutti alla fine mangeranno il classico pasto scandaloso di carne, pesce, fagioli e grano con vino, che finirà con un bollito di miglio dolcificato e intriso di burro depurato, nel quale si mescolerà il contenuto del bacile.

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